IT | EN
Capitolo 7 / Interventi statali

7.3 Dazi all'importazione


I dazi all’importazione sono uno strumento attraverso il quale lo Stato interviene nel commercio internazionale, imponendo un costo aggiuntivo sui beni prodotti all’estero. Tali misure hanno l’obiettivo di proteggere i produttori interni dalla concorrenza estera, ma hanno effetti negativi sull’efficienza del sistema economico.

Dazi all'importazione in una piccola economia aperta

Per lo stesso motivo per cui in un mercato concorrenziale il singolo consumatore fronteggia una funzione di offerta orizzontale e la singola impresa una funzione di domanda orizzontale, in uno Stato dove domanda e offerta interne sono piccole rispetto al resto del mondo, e quindi non influenzano il prezzo mondiale, quest’ultimo verrà preso per dato. In una piccola economia aperta agli scambi internazionali, consumatori e produttori nazionali si adegueranno quindi al prezzo mondiale, che possiamo indicare con $P_W$.

Cosa succede se Le conclusioni della nostra analisi sarebbero identiche se il dazio colpisse i produttori esteri anziché i consumatori nazionali. lo Stato introduce un dazio all’importazione? Supponiamo che il dazio colpisca i consumatori e sia pari a $T$ euro per ogni unità (kg) acquistata. Tale misura non ha impatto sul mercato mondiale, insensibile a ciò che accade nella piccola economia che stiamo considerando. Nel resto del mondo il prezzo rimarrà uguale a $P_W$, e i produttori esteri non saranno quindi disposti a vendere ad un prezzo inferiore a $P_W$. Ciò implica che il prezzo pagato dai consumatori nazionali per i beni importati deve aumentare a $P_W+T$. I produttori nazionali a loro volta cominceranno a vendere a questo prezzo (aumentando quindi la propria offerta). In effetti, è come se i consumatori pagassero un’accisa pari a $T$ in qualunque caso, che il bene acquistato sia importato o meno. L’unica differenza è che questi $T$ euro vanno in tasca allo Stato se il bene è importato, mentre vanno in tasca alle imprese nazionali se il bene è prodotto da una di loro.

Dalla discussione appena fatta dovrebbe essere chiaro che per analizzare l’impatto del dazio possiamo procedere in modo simile all’analisi di un’accisa sul consumatore, come illustrato nella figura qui sotto.

In conclusione, introdurre un dazio in un paese price-taker fa aumentare i profitti dei produttori nazionali ed inoltre genera gettito fiscale per lo Stato, ma riduce il benessere dei consumatori nazionali. L’effetto netto è una riduzione di benessere (perdita secca) nel paese.

**Dazi all'importazione in una grande economia aperta

L’impatto di un dazio è potenzialmente molto diverso nel caso di una grande economia, ovvero uno Stato la cui domanda nazionale non è una frazione trascurabile di quella mondiale. Per semplificare l’analisi di questo caso, L’analisi sarebbe molto simile, ma più complicata, se ipotizzassimo che la domanda nazionale fosse una grossa frazione di (anziché essere uguale a) quella mondiale. nella figura qui sotto assumiamo anzi che la domanda nazionale coincida con quella mondiale, cioè che il paese in questione sia l’unico consumatore del bene.

Supponiamo anche qui che un dazio pari a $T$ euro/unità colpisca i consumatori. Possiamo allora procedere come in precedenza, considerando uno spostamento parallelo di $T$ euro verso il basso della funzione di domanda nazionale. In questo caso, però, la funzione di domanda mondiale (che coincide con quella nazionale) si abbassa anch’essa parallelamente di $T$ euro. Ciò determina un nuovo prezzo mondiale, $P’_W$, più basso di quello vigente in assenza del dazio, $P_W$. Come nel caso di una piccola economia, il dazio peggiora il benessere dei consumatori nazionali e migliora quello dei produttori nazionali (poiché $P’_W+T>P_W$), oltre a generare gettito fiscale per lo Stato. Diversamente dal caso di una piccola economia, però, l’effetto netto sul surplus totale non è sempre negativo. Come illustriamo di seguito, un dazio elevato riduce il surplus totale, ma un dazio sufficientemente basso lo aumenta.

FIGURA 7.8

Perché, contrariamente al caso di una piccola economia, in una grande economia il surplus totale può essere più alto in presenza di un dazio sufficientemente basso (nell’esempio della figura qui sopra, $T<3$) che in assenza di dazi? La spiegazione sta nel fatto che, dopo l’introduzione del dazio, i produttori esteri sono disposti a vendere a meno (il prezzo mondiale scende da $P_W$ a $P’_W<P_W$), qualcosa che non può accadere nel caso di una piccola economia. Ciò mitiga gli effetti del dazio sulla domanda nazionale, che rimane relativamente alta se il dazio è sufficientemente basso. D’altra parte, una domanda nazionale ancora relativamente alta vuol dire perdita relativamente bassa di surplus del consumatore e importazioni (e quindi gettito fiscale) ancora relativamente alte.

Precedente: Tasse e sussidi
[Fine del capitolo]
Prossimo capitolo: Esternalità e beni pubblici
Copyright (c) Alfredo Di Tillio