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Capitolo 12 / Informazione asimmetrica: selezione avversa

12.2 Selezione avversa nel mercato del lavoro


Il problema della selezione avversa nel mercato assicurativo è solo uno dei molti casi in cui la parte meno informata è il venditore del bene o servizio in questione. Un altro esempio classico è quello del mercato del credito, che analizzeremo nel Capitolo 14: le banche devono decidere se concedere un prestito senza conoscere con certezza l’affidabilità del debitore. Un altro caso ancora è quello delle concessioni demaniali, in cui lo Stato vende a imprese private diritti su risorse il cui valore reale è conosciuto meglio da chi acquista.

In molti altri contesti, accade George Akerlof (premio Nobel per l’economia 2001) ha formalizzato per primo il problema nell’articolo The Market for Lemons, che analizza il mercato delle auto usate. invece che sia il compratore a disporre di meno informazioni, e quasi tutti i mercati reali possono risentire di questa asimmetria. È difficile sostenere che il consumatore medio conosca le caratteristiche di ciò che acquista — come la qualità e la composizione di un alimento, o l’affidabilità e la durata di un elettrodomestico — tanto bene quanto chi lo produce.

Tra i tanti esempi possibili, in questa sezione ci concentreremo su un caso particolarmente rilevante: il mercato del lavoro. Qui il compratore è il datore di lavoro, interessato ad assumere lavoratori produttivi. Tuttavia, prima dell’assunzione, l’impresa non conosce con certezza la produttività del candidato. Come vedremo, questa asimmetria informativa genera allocazioni inefficienti analoghe a quelle osservate nel mercato assicurativo.

Produttività osservabile

Consideriamo un mercato concorrenziale del lavoro in cui il lato dell’offerta è popolato da due gruppi ugualmente numerosi di lavoratori: il gruppo $A$, composto da lavoratori ad alta produttività, e il gruppo $B$, composto da lavoratori a bassa produttività. Assumendo un lavoratore del gruppo $A$ un’impresa ottiene un ricavo marginale del lavoro pari a $90$, assumendone uno del gruppo $B$ un ricavo di $60$. All’interno Abbiamo fatto l’assunzione realistica — ma non essenziale per la nostra analisi — che i lavoratori più produttivi abbiano anche migliori opzioni alternative. Dunque, nonostante i due gruppi siano ugualmente numerosi, ad ogni dato salario $W$ il numero di lavoratori del gruppo $A$ disposti a lavorare a quel salario, ossia $Q_A=(W-50)/2$, è minore del numero di lavoratori del gruppo $B$ disposti a farlo, cioè $Q_B=W-50$.
di ciascun gruppo i lavoratori sono eterogenei in termini di utilità di riserva, e questo si riflette nelle funzioni di offerta di lavoro dei due gruppi: \(W = 50 + 2Q_A \qquad W = 50 + Q_B\) dove $Q_A$ e $Q_B$ rappresentano, rispettivamente, il numero (in migliaia) di lavoratori dei gruppi $A$ e $B$ disposti a lavorare ad ogni dato salario $W$.

Dato che il mercato è concorrenziale, se le imprese possono osservare la produttività dei lavoratori, esse offriranno a ciascuno un salario pari alla sua produttività. I lavoratori del gruppo $A$ riceveranno quindi un salario pari a $90$, mentre quelli del gruppo $B$ riceveranno $60$.

Sostituendo nelle funzioni di offerta, otteniamo \(Q_A = \frac{90 - 50}{2} = 20 \qquad Q_B = 60 - 50 = 10\) In equilibrio, le imprese assumono $30$ migliaia di lavoratori: $20$ del gruppo $A$ e $10$ del gruppo $B$. Ogni lavoratore è retribuito esattamente in base al valore che genera per le imprese, e l’allocazione è efficiente.

Produttività non osservabile

Consideriamo ora il caso in cui l’impresa non possa osservare a quale gruppo appartiene ciascun candidato. Deve quindi offrire un salario unico $W$ uguale per tutti. Dato un qualunque salario $W$, saranno disposti a lavorare $Q_A=(W-50)/2$ migliaia di lavoratori del gruppo $A$, e $Q_B=W-50$ migliaia di lavoratori del gruppo $B$.

Come spiegato nella figura seguente, ciò implica che il valore atteso del ricavo marginale del lavoro è pari a $70$. L’equilibrio si realizza quindi per $W=70$, e le quantità di equilibrio sono \(Q_A = \frac{70 - 50}{2} = 10 \qquad Q_B = 70 - 50 = 20\) La figura seguente illustra l’equilibrio appena descritto.

Il totale dei lavoratori assunti è di $30$ migliaia, come nel caso con informazione simmetrica, ma la composizione è invertita: con informazione asimmetrica, i lavoratori a bassa produttività sono la maggioranza.

Nel caso di informazione simmetrica, le imprese assumono più lavoratori del gruppo $A$ rispetto al gruppo $B$, massimizzando in questo modo il surplus totale. Con informazione asimmetrica, il salario uguale per tutti scoraggia i lavoratori più produttivi, e incentiva quelli meno produttivi a entrare nel mercato. Questo genera selezione avversa: la qualità media della forza lavoro si riduce, e con essa il surplus totale.

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