13.2 Responsabilità limitata e avversione al rischio
Nella sezione precedente abbiamo visto che la non osservabilità dell’impegno del manager è condizione necessaria affinché la contrattazione tra manager e impresa sia inefficiente: se l’impegno è osservabile (e può essere oggetto di accordi giuridicamente vincolanti) allora esiste un contratto che massimizza il surplus totale. Abbiamo anche visto che la non osservabilità dell’impegno non è di per sé condizione sufficiente a creare inefficienza: se l’agente è neutrale al rischio, un contratto second best è in grado di replicare ciò che accade nella situazione first best. Quest’ultimo risultato si basa su due ipotesi spesso irrealistiche. La prima è che l’impresa possa trasferire interamente il rischio al manager, pagandolo molto poco (o anche nulla) in caso di insuccesso. La seconda è la neutralità al rischio del manager. In questa sezione vedremo che il risultato non è vero quando anche solo una delle due ipotesi non è soddisfatta.
Responsabilità limitata
L’analisi nell’ultima parte della sezione precedente assume che l’impresa possa trasferire al manager il rischio legato all’aleatorietà dei risultati. Il contratto poteva prevedere salari anche molto bassi in caso di insuccesso, purché compatibili con gli incentivi e la partecipazione. In molte situazioni reali, però, ciò non è possibile: per l’impresa potrebbe essere impossibile pagare meno di un certo salario minimo (ad esempio per limiti legali).
Formalizziamo questa situazione con un vincolo di responsabilità limitata: il salario che il manager riceve, anche in caso di fallimento del progetto, non può scendere sotto un certo livello minimo. Nella figura seguente, assumiamo che questo minimo sia pari a $100$ euro.
Il vincolo di responsabilità limitata non ha ripercussioni sul surplus totale se il profitto di riserva dell’impresa è minore di 1800 euro. In questo caso l’impresa intraprende il progetto e quindi crea surplus esattamente come nel first best. In effetti, il vincolo ha impatto solo in termini distributivi: il profitto dell’impresa è di 75 euro più basso rispetto al first best, ma questa riduzione di profitto non è denaro sprecato: il surplus del lavoratore aumenta esattamente dello stesso ammontare (il salario atteso è 700 euro, contro i 625 euro previsti da un contratto first best).
Dove sta, quindi, l’inefficienza? Questa si manifesta quando il profitto di riserva dell’impresa è compreso tra 1800 e 1875. In questo caso la scelta ottima dell’impresa è non offrire un contratto (o offrirne uno inaccettabile per il manager). L’impresa quindi non intraprende il progetto, creando dunque zero surplus, mentre lo avrebbe fatto in assenza del vincolo.
Avversione al rischio
Quando il manager è avverso anziché neutrale al rischio, per l’impresa diventa più costoso incentivare l’impegno attraverso retribuzioni basate sui risultati. Nell’esempio che segue, assumiamo che l’utilità del manager sia data dalla radice quadrata del salario e che la disutilità dell’impegno sia pari a $10$. Per garantire un livello di utilità attesa sufficiente a compensare sia il rischio sia la disutilità dell’impegno, l’impresa è costretta ad aumentare i salari rispetto al caso di neutralità al rischio. Questo aumento comporta un profitto atteso più basso per l’impresa.
Nel grafico possiamo vedere che, per indurre impegno, il contratto deve prevedere un bonus relativamente elevato in caso di successo. Questo implica una maggiore variabilità nei guadagni del manager, che — essendo avverso al rischio — richiede una retribuzione attesa più alta per accettare tale variabilità. L’impresa è quindi costretta ad aumentare i salari rispetto al caso first best.
Questo costo aggiuntivo per l’impresa, però, non si traduce in un maggior beneficio per il manager: l’aumento del salario atteso serve solo a compensare l’effetto negativo della variabilità sul benessere del lavoratore, non sposta surplus dall’impresa al manager. Di conseguenza, anche quando l’impresa decide di procedere con l’assunzione, l’allocazione ottenuta è meno efficiente rispetto al caso in cui il lavoratore fosse neutrale al rischio.
A differenza del caso di responsabilità limitata — dove l’inefficienza si manifesta solo quando l’impresa rinuncia ad assumere — qui la perdita di efficienza si verifica anche nei casi in cui l’impresa assume il manager e il progetto viene realizzato. L’asimmetria informativa costringe infatti le parti a sopportare un costo maggiore per ottenere lo stesso risultato, riducendo il surplus totale generato dallo scambio.